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Paolo Casisa


Paolo Casisa è nato il 21 marzo 1959. In venticinque anni di attività musicale ha maturato esperienze in diversi generi musicali, dal rock al jazz, dal blues al funky. Compositore ed arrangiatore, suona il vibrafono, la batteria, le percussioni, la chitarra classica ed acustica, l'armonica cromatica, la clavietta. Nel 1990 entra nell'organico della "Marche jazz orchestra" diretta da Bruno Tommaso. Successivamente partecipa con i "Blues Dandies" al festival jazz di Fano nelle edizioni '92 e '93. Adriano Mazzoletti, direttore artistico del festival "Umbria jazz by the sea" lo invita, nella serata finale della manifestazione, a suonare assieme a grandi musicisti come Tony Scott, Kirk Lightsey, Massimo Manzi, Marcello Rosa, Gianni Basso, Flavio Boltro, Maurizio Giammarco ecc.. Nel 1994 fonda il "Trio Tantra" (da Napoli al Brasile... passando per il blues) con il polistrumentista pesarese Riccardo Marongiu e la vocalist barese Teresa Castellaneta. Insieme partecipano al festival jazz di Modena ed al festival jazz di Urbino esibendosi in concerti in una miriade di clubs dell'Italia centrale. Nel 1998 fonda la "Paolo Casisa Funky - Jazz orchestra" con la quale propone sue composizioni arrangiate per settetto.

 

PAOLO CASISA
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PAOLO CASISA

Artista di strada

Paolo Casisa nacque a Fano il 21 Marzo 1959. Ancora in fasce tenne il suo primo concerto esibendosi ai sonagli e carillon solista davanti al folto pubblico....dei suoi genitori riscuotendo enorme successo!

Nei quarant'anni successivi perfezionò, sempre da autodidatta, lo studio del vibrafono, delle percussioni più strane, della chitarra, della clavietta, del cazoo, della batteria, delle bolle di sapone. Particolarmente degna di nota la sua maestria nel suonare i peluche che è costretto a sottrarre regolarmente al suo figlioletto Manuel che, a volte, partecipa attivamente alle performance esibendosi alle nacchere ed alle maracas.

Il suo spettacolo si intitola "Viaggio immaginario ma non troppo sul pianeta suono", un percorso in cui, di volta in volta, il pubblico viene ammaliato dal magico suono evocativo del vibrafono, travolto dai ritmi vorticosi dei rototom, divertito da esilaranti gramlò demenzial-percussivi, stupito da interventi in rima in stile goldoniano, infine reso partecipe ed attivo con una sorta di lezione di gruppo in cui l'artista distribuisce al pubblico una cinquantina di percussioni provenienti da tutto il mondo creando così un'atmosfera dove non esiste più confine tra chi si esibisce e chi ascolta. Lo spettacolo termina con una dimostrazione di "scat" in cui tutto il pubblico si lancia, insieme all'artista, in liberatori "stustapabidibadubadibuua" oppure in estrinsechi "padabadabuibibaduda". Lo spettacolo assolutamente originale ed unico in Italia diventa esplosivo se il pubblico si lascia guidare in un crescendo divertente per tutti, anche per i più timidi! Il set di strumenti dell'artista è quanto di più scenografico ci sia sulle piazze di tutta l'Europa, così ricco di suoni strani e di colori sgargianti.

 

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