|
il Resto del Carlino Un fanese rappresenterà l'Italia tra gli artisti di stradaLa sua carriera artistica come è quando è iniziata? "Ho iniziato a suonare la batteria a 14 anni ed ho sempre sentito che la musi- ca faceva parte di me tanto da imparare, come autodidatta, a suonare diverse strumenti: vibrafono, chitarra, percussioni. Contemporaneamente mi sono messo a comporre. Il genere di musica che più mi attirava nei primi 15 anni era il jazz. Ed ho anche fatto parte di numerose formazioni che eseguivano musica rock, blues e funky in molte località del centro Italia. Oltre a questo insegnavo a molti allievi i vari strumenti". Perché il grande salto al busker,cioè all'artista di strada? "Ho trovato assai affascinante e stimolante il fatto di esibirmi e di inventare qualcosa che possa far partecipare la gente al mio spettacolo e in prima persona, senza la fredda struttura di un palcoscenico che separa l'artista dal suo pubblico". In cosa consiste Io spettacolo? "II titolo mi sembra abbastanza indicativo:"Viaggio immaginario (ma non troppo) sul pianeta suono". Uso una cinquantina di strumenti diversi soffermandomi anche a parlare, ed in modo clownistico, sui mille aspetti della musica intesa come suono primitivo. Le persone cominciano ad affollarsi intorno a me ed io distribuisco loro parte dei miei strumenti dando istruzioni per l'uso. E mentre suono le faccio cantare invitandole a ripetere i miei versi. L'aspetto più importante è proprio il coinvolgimento del pubblico che così si sente protagonista e non spettatore. Il tutto termina con l'antico invito espresso dagli artisti di strada ad offrire un obolo". E così Casisa rappresenta l'Italia al "Ferrara busker festival", la più importante manifestazione intemazionale dell'arte di strada, per scelta degli organizzatori. Nella foto: Paolo Casisa Articolo di Giorgia Bucellati |